In rete c’è un'istantanea, nome del file
DSCN3230, formato jpeg. In primo piano un
giradischi Technics a trazione diretta modello
SL1200. Sul piatto un 33 giri con etichetta
celeste. Una mano sinistra accompagna il disco.
Appoggiata al bordo destro della consolle una
bottiglia di acqua minerale da mezzo. Fuori
fuoco sullo sfondo, una folla come tante macchie
di colore. Come punti di pennarello premuto
troppo a lungo sulla carta. Il terzo superiore
della foto è verde di platani fuori fuoco.
[Sabato 25 giugno 2005, ore 18, nuvole gonfie
d’acqua.
Il battito sonoro che sale dai giardini
Margherita è talmente forte che potrebbe anche
squarciarle le nuvole e far piovere. Ma ancora
non piove.
La miscela di
tekno-d’n’b-goa-trance-industrial rimbalza anche
in Via San Donato.
Frusta l’intonaco, rotola tra
le vie deserte.]
Un altro jpeg, nome del file DSCN3255. Riprese
da un metro leggermente decentrate, tre ragazze
sedute sul prato. La ragazza a sinistra ha
capelli scuri color asfalto bagnato.
È l’unica
che fissa l’obbiettivo. Zoommando al 1600% con
il programma di visualizzazione il suo occhio
castano si espande diventa un prisma di tanti
colori.
Le due sneakers alluminio ai piedi della ragazza
al centro poggiano sul margine inferiore della
foto. La ragazza più a destra fissa lo schermo
di un videofonino. Indossa un bikini verde
Pantone 375 intonato al braccialetto di
plastica. Abbozza un sorriso.
[Il sociologo Zigmunt Bauman scrive: «Forse è
questo il motivo per cui anziché riferire la
propria esperienza e le proprie prospettive in
termini di “rapporti” e “relazioni”, uomini e
donne parlano sempre più spesso di connessioni,
di “connettersi”. (...)
Le connessioni sono “relazioni virtuali”. (...)
A differenza delle “relazioni vere”, le
“relazioni virtuali” sono facili da instaurare e
altrettanto facili da troncare. Appaiono
frizzanti, allegre e leggere rispetto
all’inerzia e alla pesantezza di quelle
“vere”».]
Un altro jpeg, nome del file DSCN3261.
Inquadrato leggermente dall'alto, il posteriore
di una Fiat Uno modificata e rinominata
“L47-Mutoid”. La capote è stata presumibilmente
asportata con lancia termica, sostituita da un
roll-bar rivestito di materiale spugnoso.
Lo scatto è quasi in controluce. L'ombra
dell'auto avanza sulla ghiaia verso lo
spettatore. In secondo piano: un camper a tre
quarti. Nessuna presenza umana in questa foto.
[Sono stati stimati circa 100.000 partecipanti.
Tra le droghe più richieste c’è la ketamina. Un
potente anestetico per cavalli. Una sostanza
responsabile di crisi epilettiche e di collassi.
Nelle persone. Nelle pasticche (nelle paste),
insieme a una minima percentuale di MDMA (il
principio attivo dell'ecstasy) c'è la
possibilità che siano stati impastati, tra
l'altro: granito sbriciolato, calcio, talco,
stricnina. Puro veleno. Qualcuno spaccia
pasticche finte per vere. Sono di farina di ceci
e bicarbonato.]
Un altro jpeg, nome del file DSCN3280. Riprese
di spalle, si contano 16 persone intere (in
piedi sul prato) e una a metà (l'altra metà è
rimasta fuori dal bordo sinistro dell'immagine).
Una ragazza con gonna vintage lunga viola guarda
il suolo sembra cercare qualcosa forse un
quadrifoglio tra l’erba bruciata.
Due terzi dello sfondo sono occupati da un
rimorchio sul quale sono assemblati 9 grossi
diffusori grigi. Le uniche scritte leggibili
nella foto: il numero 31 cubitale bianco su una
canotta rossa; il numero 7 cubitale nero su una
t-shirt arancio.
[La Street Rave Parade quest'anno è stata
dedicata a Giuseppe Ales. Un ventitreenne di
Pantelleria che si è suicidato tre mesi fa alla
vigilia di un processo che lo vedeva imputato di
spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti,
in seguito al ritrovamento nella sua abitazione
di tre piantine di marijuana.]
Un altro jpeg,
nome del file 20050625. La luce è abbagliante.
C’è una tettoia in bambù ripresa dall’alto,
quadrata.
Appoggiata su un supporto verde tipo
tappeto di roulette. Si legge una scritta:
Papeete, su legno scuro.
Una struttura a traliccio regge due diffusori
puntati sulla spiaggia. La spiaggia è gremita di
decine centinaia di persone.
Quasi tutti sono abbronzati. Quasi tutti alzano
entrambe le braccia, come il Dj. L’ottavo
superiore della foto è occupato da una striscia
di mare.
Si intravede un molo in cemento armato sul
margine destro in alto. Proprio andando a
cercarla, c’è una vela chiara minuscola, tra
mare e due millimetri di cielo.
[«Ciao Ila, siamo a MilanoMarittima con la Fede.
Nn venite? Ke fate ancora a Bologna?!?! Ha
piovuto? Baci».]
Messaggio inoltrato.
Reportage dal meeting point della Street Rave Parade
di sabato 25 giugno 2005, i Giardini Margherita di Bologna.
Pubblicato nel numero di luglio 2005 del mensile Svela Bologna.
A questa Street Rave ne seguì un'altra nel 2006.
Dopo una lunga pausa,
l'evento è tornato a Bologna, a Villa Angeletti,
nel dicembre 2022,
e l'anno seguente, sabato 22 aprile 2023,
di nuovo ai Giardini Margherita, come nel 2005.
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La storia dello Street Rave, di Salvatore Papa su Zero Bologna
«Diffondendo dalla musica latino americana al rock la parata si trasforma in un evento
di dimensioni impressionanti arrivando così a raccogliere nelle due ultime edizioni
a Parco Nord e Villa Angeletti più di 300 mila i partecipanti,
una distesa impressionante di gente dietro a 50 camion
con impianti che raggiungono i 30mila watt.
“Il battito sonoro che sale dai giardini Margherita – scrive lo scrittore Paolo Ruggiero –
è talmente forte che potrebbe anche squarciarle le nuvole e far piovere.
Ma ancora non piove.
La miscela di tekno-d’n’b-goa-trance-industrial rimbalza anche in Via San Donato.
Frusta l’intonaco, rotola tra le vie deserte” (...)
... Ma confrontandoci
sull'argomento tra amici, da
anni, gente che di viaggi ne ha
fatti, ci siamo convinti che la
città dove puoi goderti di più
la vita, se hai tra i 20 e i 35
anni, ce l'abbiamo sotto i
piedi, è proprio Bologna.
La città d'Europa più adatta a
vivere una giovinezza epicurea,
libertina, sensuale.