CASE da abitare Tijucopava HouseCome una palafitta sospesa tra gli alberi,il silenzio da gustare con un calice di Porto...
di Paolo Ruggiero
Avvicinandosi, invece, questa villa diventa una nave, un battello fluviale a vapore, chissà dove sarà finita la ruota motrice: legno e murate bianche ci sono, leggerezza e proporzioni anche, il fiume forse si è ritirato e allora la villa è rimasta in secca, sospesa, non un elemento di troppo, il pontile che invita a salire. «È un casa-prototipo, in armonia con la natura» spiega Marcos Acayaba, architetto con il pallino della sostenibilità ambientale, «una struttura a bassa dispersione, costruita a partire da moduli semplici, poco ingombranti: solo quattro persone e quattro mesi per realizzarla». Il progetto è limpido, l'esempio lo ha offerto la natura, con l'esattezza delle sue geometrie: una pianta esagonale scomposta in pannelli triangolari, come celle che sommate si espandono e tracciano le superfici orizzontali. Cemento armato soltanto dove era necessario: le colonne portanti e i tre piloni, che sospendono la casa come una palafitta, la elevano come un offerta votiva, cinque raggi di legno per ciascun pilone, una soluzione tanto calibrata da apparire ardita.
La scala a chiocciola - un piccolo capolavoro di falegnameria - avvita dall'alto verso il basso anche la luce, che scende come un'elica, attraversa quattro piani, forati dal calco esagonale, una pianta che replica se stessa.
Anche all'interno non mancano le citazioni marinare: divanetti perimetrali come su una barca, reti bianche al posto delle ringhiere. Qualche seduta e punto luce di design, sobriamente. L'"ecologia" riguarda anche il décor, prevalgono lo spazio e i volumi: protagonista assoluto deve essere il paesaggio. Così le fronde degli alberi sembrano voler entrare, convogliano in casa l'aria di mare. Le vetrate scorrevoli ci sono, ma sono un filtro, che chi abita qui lascia volentieri aperto. Case da Abitare, 5/2008 |